LA SAGRA DEL FAI-DA-TE WEB
In un’epoca in cui la prima impressione è (quasi sempre) digitale, la qualità del sito web aziendale è determinante. Eppure, la realizzazione del sito viene ancora spesso trattata con leggerezza: un nipote che “ci sa fare con Canva”, un amico elettricista che “ha messo online un paio di cose”, un’idea presa di peso dal concorrente, e una homepage che – a guardarla – sembra più una schermata di un programma per bambini che un progetto di comunicazione professionale.
Il risultato? Un sito che non solo non rappresenta il brand, ma lo danneggia.
Un sito web dovrebbe essere una sintesi precisa della tua identità, dei tuoi obiettivi e del valore che offri. Non può essere un collage di elementi presi a caso, assemblati da figure non specializzate, con l’unico criterio del “va bene così”. Quando la grafica è realizzata da chi non è un designer, la pubblicazione affidata a chi non è uno sviluppatore, e l’idea presa da chi non sei tu… il risultato è un miscuglio poco coerente, esteticamente caotico e inefficace.
Il sito diventa un contenitore confuso, più simile alla bacheca di una festa di paese che al cuore digitale di un’attività.
Presentarsi online con un sito amatoriale non è solo poco elegante: è dannoso. La percezione che trasmetti è di scarsa professionalità, di approssimazione, di poca affidabilità. E oggi, in un mercato sempre più competitivo, questi elementi pesano enormemente sulle decisioni d’acquisto. Chi atterra sul tuo sito ha pochi secondi per decidere se restare o uscire. E se ciò che vede è una grafica confusa, testi copiati, layout generici e un’esperienza utente poco curata, la risposta è sempre la stessa: chiudere la finestra e andare altrove.
Un sito web non è un oggetto da “mettere su”. È un progetto. Deve essere pensato, studiato, disegnato, scritto, sviluppato. Ogni elemento deve avere una funzione: dalla palette di colori al font scelto, dalla struttura delle pagine al tono dei testi. Tutto deve convergere verso un obiettivo chiaro: comunicare il valore del tuo brand e guidare l’utente verso l’azione. Quando invece il sito nasce da un insieme di strumenti gratuiti, competenze improvvisate e contenuti replicati, ciò che manca è proprio la visione. Senza visione, il sito resta un insieme di pezzi, non un progetto coerente.
Uno degli errori più gravi è quello di copiare. Prendere l’idea da un concorrente, ripetere gli stessi messaggi, usare le stesse immagini, gli stessi layout. Non solo è eticamente discutibile, ma non funziona: ogni brand ha la sua identità, il suo target, i suoi valori. Una replica digitale non racconta nulla di autentico. E mentre tu copi, il tuo concorrente evolve. Mentre tu improvvisi, chi sa cosa sta facendo consolida la sua posizione sul mercato.
E tu, vuoi davvero che la tua homepage sembri la sigla di un programma per bambini… o che sia l’apertura di un’esperienza digitale autorevole?
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